Antonio, la tua esperienza a foggia sotto la guida di Roberto De Zerbi è stata molto significativa. Puoi raccontarci qualche aneddoto o momento particolare che ricordi con affetto e che ha avuto un impatto importante sulla tua carriera?
Mister De Zerbi mi ha cambiato la vita, ha cambiato il mio modo di giocare, nel senso che prima ero tutto istinto mentre grazie a lui sono diventato un giocatore pensante.
Nonostante il tempo passato, molti tifosi di Foggia sono ancora molto legati a te. Cosa rappresenta per te Foggia e in che modo la città e i suoi tifosi continuano a influenzare la tua carriera calcistica?
Dal primo giorno in cui misi piede in città mi sono sentito subito a casa perché il loro modo di vivere è simile al mio. Tra me e i Foggiani ci sarà un legame che durerà per sempre.
Ora che hai intrapreso una nuova avventura con la Scafatese Calcio, quali sono le tue principali aspettative e obiettivi con la tua attuale squadra? Come vedi il tuo ruolo all’interno del nuovo progetto e cosa speri di ottenere con il club?
Per quanto riguarda la mia nuova avventura con la Scafatese è capitata l’occasione di giocare in squadra con mio cugino (Raffaele Vacca, ndr) e tanti altri amici con cui sono cresciuto e ho trascorso la mia infanzia. Ho tanto entusiasmo e l’obiettivo è sempre quello di vincere.