Il Foggia si conferma una squadra di emozioni infinite, come dimostrato da una partita che si trasforma in un vero e proprio thriller durante i tempi supplementari. I tifosi rossoneri devono aver provato sensazioni contrastanti quando Desogus, con un altro tocco magico di Rafia, si è presentato in area segnando un gol che ha sorpreso Dalmasso. Tuttavia, l’infinita resilienza del Foggia è qualcosa di incredibile. L’allenatore Rossi ha inserito in campo anche Rutjens e Odjer, apportando muscoli e un po’ di freschezza per sostenere coloro che hanno il compito di portare la qualità. Come Peralta, un numero dieci con la resistenza di due centrocampisti, o Vacca, che dimostra una forza che supera persino i crampi che quasi gli impediscono di camminare alla fine dei tempi supplementari. Poco prima del termine, accade l’impensabile: Markic dà un senso ai suoi due anni da combattente trovando un colpo di testa vincente che porta la partita al pareggio e alla lotteria dei rigori. Anche dagli undici metri ci sono momenti di suspense, a cominciare dalla traversa colpita da Markic, prima che il pallone oltrepassi la linea di porta. Più elegante è l’esecuzione di Mora, che precede i tre tiri eseguiti nello stesso modo da Garattoni, Cancellotti e Ogunseye. E così, Rafia porta il Pescara in vantaggio per la terza volta. Ma sarà anche l’ultima. Peralta non sbaglia, mentre Aloi sì (grazie all’eccezionale parata di Dalmasso), Vacca e Vergani portano le squadre al punto di non ritorno, dove Rutjens compie la sua impresa, mentre Desogus annulla il suo tentativo nei tempi supplementari. Vince il Foggia. Una vittoria pazzesca, magnifica, infinita.
Foggia True Love